Accanto alla Chiesa della Maddalena e a pochi passi dal Municipio, sorge la Chiesa del Carmine, un tesoro nascosto di Morano Calabro. Nata come sede della Confraternita del Carmine, sin dal XVI secolo la cappella custodisce opere d’arte di pregio e vanta una ricca storia legata all’assistenza ai pellegrini e ai bisognosi.
All’interno della cappella, la pala d’altare maggiore rappresenta un vero e proprio gioiello artistico. Realizzata nel 1594 da Pedro Torres, pittore fiammingo attivo a Napoli, la tela raffigura la Madonna con Bambino tra San Francesco di Paola e Santa Lucia. Quest’opera, prima commissione moranese affidata al Torres, inaugura una serie di capolavori che ancora oggi impreziosiscono le chiese del borgo. La pala del Carmine, in particolare, si distingue per la sua cornice lignea intagliata e dorata del 1652, che esalta la bellezza della composizione.
La cappella è avvolta da un’elegante decorazione parietale a stucchi del 1784, che incornicia un ciclo pittorico mariano. Tra le opere di spicco, l’Incoronazione della Vergine (1795 c.) di Cristofaro Santanna, pittore calabrese originario di Rende. Al Santanna si deve anche l’Ultima Cena (1785) nella volta del coro della vicina Chiesa della Maddalena.
Degno di nota è l’organo settecentesco, datato 1732 e firmato da Gennaro Cociniello, in parte realizzato in loco. L’arredo ligneo ottocentesco della cappella, con balaustra, sedia priorale e stipi delle statue, riprende lo stile ‘alla Fusco’, successivamente rivisitato dai Frunzi.
Nel 1995, la Chiesa del Carmine ha ospitato la mostra “Memorie Riscoperte”, un’occasione per valorizzare opere d’arte restaurate provenienti dalle chiese di Morano. Tra i reperti di maggior pregio, una coppia di paliotti su cuoio, parte di un ciclo di sei, giunti alla Cappella del Carmine da quella dei Cappuccini. Realizzati a Venezia tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, i paramenti sono attribuiti a Francesco Guardi o, al più, al suo alter ego Antonio de’ Bittio. Le preziose decorazioni a punzoni, dorature a ‘mecca’ e argentature ‘a foglia’, impreziosite da motivi floreali e medaglioni figuranti, testimoniano la maestria degli artigiani veneziani dell’epoca.
La Cappella del Carmine, con la sua stratificazione di storia, arte e artigianato, rappresenta un patrimonio inestimabile di Morano Calabro. Un luogo da visitare per immergersi in un’atmosfera di bellezza e spiritualità, ammirando capolavori che raccontano la storia e la devozione del borgo.
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