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Chiesa Santa Maria Maddalena

Chiesa Santa Maria Maddalena


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Dalle origini medievali allo splendore barocco

La chiesa di Santa Maria Maddalena a Morano Calabro vanta una storia ricca e affascinante che affonda le sue radici nel Medioevo. Costruita su un’antica cappella suburbana, immersa in un bosco d’olmi tra due corsi d’acqua, la chiesa ha subito ampliamenti e restauri nel corso dei secoli XVI e XVIII, assumendo l’attuale aspetto tardo-barocco. I lavori settecenteschi, protrattisi fino all’inizio del XIX secolo, hanno donato all’edificio la sua magnificenza, impreziosita dal completamento del campanile (1804-17), dalla facciata in stile neoclassico (1841-1844) e dalla maiolicatura policroma della cupola e del campanile (1862).

Tesori artistici tra le navate

La chiesa custodisce un patrimonio artistico di inestimabile valore che riflette le diverse epoche della sua storia. Tra le opere più significative troviamo:

  • Il Polittico di Bartolomeo Vivarini. È nella sacrestia che si trova il vero gioiello della chiesa: il Polittico (Murano, 1430 ca – Venezia, post 1491), datato 1477 e proveniente dalla chiesa di San Bernardino. Quest’opera, unica nel suo genere in Calabria, rappresenta la Madonna col Bambino, il Cristo Passo, santi francescani e altri personaggi sacri. Il polittico testimonia la maestria di Vivarini e la sua influenza artistica nella regione. Opera caratterizzara da un affascinante bagliore dovuto all’oro, è stata purtroppo oggetto di diversi tentativi di furto.
polittico di Vivarini
  • Il Fonte Battesimale del 1579, a destra del portale maggiore, completato da un cappello ligneo del tardo Settecento.
  • L’Acquasantiera del 1581, realizzata dallo stesso lapicida del fonte battesimale.
  • Quattro dipinti dell’abside del 1600, raffiguranti episodi della vita di Santa Maria Maddalena, opere di Pedro Torres, pittore fiammingheggiante attivo a Morano.
  • Il soffitto ligneo cassettonato della sacrestia dell’inizio del Seicento, eseguito da maestranze locali e dipinto nel secolo successivo.
  • Una scultura lignea della Maddalena del XVII secolo, attualmente situata nella navata sinistra.
  • Una statua di Santa Maria Maddalena, attribuita a Michelangelo Naccherino (Firenze 1550 – Napoli 1622), collocata al centro della parete presbiteriale.

Altre opere d’arte di pregio

La chiesa custodisce diverse altre opere d’arte di notevole pregio, tra cui:

  • La Madonna degli Angeli del 1505, statua in marmo bianco di Antonello Gagini, scultore siciliano del Rinascimento meridionale.
  • La Madonna del Reto, statua di fine Cinquecento proveniente dal convento agostiniano di Colloreto.
  • Statue di Sant’Agostino e Santa Monica e il fastigio marmoreo del XVII secolo, provenienti sempre da Colloreto.
  • Altari in marmo di fattura napoletana del XVIII secolo.

Un patrimonio da custodire e valorizzare

La chiesa di Santa Maria Maddalena a Morano Calabro rappresenta un tesoro inestimabile di arte, storia e devozione. La sua bellezza architettonica, le sue opere d’arte e la sua ricca storia la rendono un luogo di grande fascino e interesse. La valorizzazione di questo patrimonio attraverso interventi di restauro e iniziative culturali è fondamentale per preservare la memoria del passato e per far conoscere questo gioiello calabrese a un pubblico più ampio.

Un interno splendente di stucchi e intagli

Varcando la soglia della chiesa, ci si immerge in un’atmosfera di bellezza e raffinatezza. L’interno, in stile tardo-barocco, è impreziosito da vibranti motivi ornamentali a stucco che decorano la volta, il transetto e l’abside. Questa sorta di merlettatura, illuminata da una luce avvolgente che penetra dai grandi finestroni, crea un effetto scenografico di grande impatto.

Le decorazioni parietali si devono a Donato Sarnicola, stuccatore attivo in Calabria nel XVIII secolo e noto per la sua maestria. La sua mano ha contribuito a rendere la chiesa un vero capolavoro di arte barocca.

Arredi lignei di pregevole fattura

In perfetta armonia con gli stucchi, gli arredi lignei della chiesa completano il trionfo del tardo barocco. Realizzati dalla bottega dei Fusco, intagliatori di origine napoletana ma attivi a Morano, questi manufatti testimoniano l’alto livello di artigianalità raggiunto dalla scuola locale.

Tra le opere più significative degli intagliatori Fusco troviamo la Sedia presbiteriale (1757), il Coro (1786 – 1795), il Leggio (1797), il Pulpito, gli Stipi della sacrestia e altri lavori di pregevole fattura che si possono ammirare nelle altre chiese di Morano.

Un patrimonio pittorico di grande valore

Nel corso del XVIII secolo, la chiesa si arricchì anche di un importante patrimonio pittorico. Diverse tele, commissionate a botteghe napoletane, vennero ad arricchire le pareti dell’edificio.

Tra i pittori più rappresentati troviamo i Sarnelli, una sorta di “bottega familiare” attiva a Napoli nella seconda metà del Settecento. A loro si devono opere come l’Incoronazione della Vergine e i Santi Gerolamo e Nicola di Bari (1747), il Miracolo di San Francesco di Sales (1747), la Madonna del Rosario fra i Santi (IV altare, navata sinistra) e la Santa Teresa d’Avila (crociera destra).

Di notevole pregio è anche la Morte di San Giuseppe (1742), opera di Giuseppe Tamajoli, discepolo del celebre Francesco Solimena. Il dipinto si distingue per la sua monumentalità, la grandiosità delle figure e la minuziosa descrizione dei dettagli, come si può ammirare nel bellissimo brano di natura morta nella parte bassa del dipinto.

Altri pittori napoletani presenti nella chiesa sono Francesco Lopez, autore dell’Immacolata della sacrestia (1747), dell’Addolorata, San Giovanni Battista e Santi (1748) e del San Michele Arcangelo (in sacrestia), e un pittore solimenesco di cui non si conosce il nome, autore del Martirio di San Gennaro (metà del XVIII secolo).

Una chiesa da scoprire e ammirare

La Chiesa della Maddalena rappresenta un’eccellente testimonianza dell’arte tardo-barocca in Calabria. La sua ricchezza di stucchi, intagli e dipinti la rende un vero gioiello da scoprire e ammirare. Un luogo dove immergersi nella bellezza e nella spiritualità, lasciandosi affascinare dalla maestria degli artisti che hanno contribuito alla sua realizzazione.

 

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