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Complesso di San Bernardino

Complesso di San Bernardino


Complesso di San Bernardino

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Fonti video: https://catalogo.beniculturali.it/ – (ICCD14414235.pdf); 

Complesaso di San Bernardino a Morano Calabro

Il Complesso di San Bernardino 

Il complesso di San Bernardino segna il confine inferiore del centro storico di Morano Calabro. Grazie alla sua posizione strategica e al valore architettonico, rappresenta un punto di partenza ideale per esplorare il borgo. 

Questo gioiello del tardo gotico fu fondato nel 1452 da Pietro Antonio Sanseverino, feudatario di Morano, con l’autorizzazione di Papa Niccolò V, destinandolo ai Minori Osservanti. 

Questo evento era ricordato nella seguente iscrizione settecentesca che figurava un tempo all’ingresso del  convento: “Monasterium hoc fundatum ac totaliter confectum abillustrissimo Antonio Sanseverino sub. titulo B. Bernardini auctoritate Nicolai V summi Pontificis sub data 31 maii, A.D. 1452”.

L’Architettura e le Opere d’Arte del Complesso

Consacrata il 23 aprile 1485 dal Vescovo di San Marco, Rutilio Zenone, la chiesa subì diversi abbellimenti tra il 1513 e il 1539. Tra le opere più rilevanti si segnalano:

  • Il soffitto ligneo carenato del 1538, realizzato da maestranze venete.
  • Il leggio del 1536 e i frammenti di affreschi nel portico, risalenti al 1499.
  • Gli affreschi nelle lunette del chiostro, completati tra la fine del Cinquecento e il 1738.
  • Opere lignee seicentesche, tra cui il pulpito (1611), il coro (1656) e la statua di San Bernardino.
  • Il “Cristo in Croce” del XV secolo, importante esempio di scultura lignea, collocato sotto l’arco santo.
Complesaso di San Bernardino a Morano Calabro
Complesaso di San Bernardino a Morano Calabro

Le Trasformazioni Barocche: Un Nuovo Volto per il Complesso

Durante il periodo barocco (1717-1843), la chiesa e il convento furono oggetto di importanti interventi che ne modificarono profondamente l’aspetto. Elementi decorativi e strutturali vennero arricchiti con stucchi elaborati, altari finemente scolpiti e affreschi di grande pregio, conferendo agli ambienti un’eleganza scenografica tipica dell’epoca. Questi lavori trasformarono il complesso in un perfetto connubio tra la sobrietà dell’architettura tardo-gotica e l’opulenza dello stile barocco, segnando una nuova fase nella sua evoluzione artistica e culturale.

Dalla Soppressione agli Usi Civili: Le Vicissitudini del Convento

Nel periodo napoleonico, gli ordini religiosi furono sciolti e i loro beni confiscati. Nel 1811 anche il monastero fu soppresso. Successivamente e nel 1830 divenne un carcere comunale con decreto del Regno delle Due Sicilie, nel 1845 fu concesso al Vescovo di Cassano e trasformato in seminario diocesano estivo.

Dopo l’Unità d’Italia passò nuovamente al comune di Morano, che vi istituì la Scuola elementare.
Tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopoguerra, il complesso subì un periodo di forte degrado. Nel 1898 un incendio danneggiò gravemente un’ala del convento. Nel 1920, il celebre archeologo Paolo Orsi sollecitò il restauro del polittico vivariniano, intervento poi eseguito nel 1923 da Riccardo De Bacci Venuti, su disposizione della Soprintendenza per l’arte Medievale e Moderna di Napoli

Fonte

Foto: SPIN – Ricerca Innovazione e Trasferimento Tecnologico