Due chiese in una: San Nicola e Santa Maria delle Grazie
La chiesa di San Nicola a Morano Calabro si distingue per la sua particolare struttura a due livelli: la chiesa superiore, dedicata al santo omonimo, risale al 1450-60 d.C., mentre quella inferiore, dedicata a Santa Maria delle Grazie, è di epoca precedente. Questo doppio livello riflette la complessa storia della chiesa, che ha subito modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli.
La chiesa superiore: un’armonia barocca
La chiesa superiore, a navata unica, presenta uno stile baroccheggiante, frutto dei rifacimenti tardo-settecenteschi. In origine, l’edificio doveva avere diverse affinità con la coeva chiesa di San Bernardino, come testimonia lo storico Antonio Salmena. Di quel periodo rimane il portale maggiore ogivale, simile a quello della chiesa bernardiniana.
Tesori d’arte tra le navate
Tra le opere d’arte che impreziosiscono la chiesa superiore, degna di nota è la “Madonna di Trapani”, una statuetta in marmo d’alabastro bianco della fine del XVI – inizi XVII secolo. La scultura, ispirata all’opera di Nino Pisano, richiama altri esemplari simili presenti in Calabria.
Di notevole pregio è anche la tela “Madonna tra Santa Lucia e Santa Caterina d’Alessandria”, commissionata nel 1598 dall’Università di Morano per l’altare maggiore. Opera di Pedro Torres, pittore attivo a Napoli tra il 1591 e il 1603, la tela rappresenta un esempio significativo della sua produzione artistica.
Altri dipinti di rilievo sono la “Circoncisione” (IV altare a destra) e la “Trinità” (1580), entrambi del XVI secolo. Quest’ultima, attribuita a Giovan Tommaso Conte, seguace negronesco, era originariamente collocata sull’altare della Congrega della Trinità o dei “Sacchi Rossi”.
L’arredo ligneo della chiesa, di ottima fattura locale, comprende il Coro di A. Fusco del 1779 e il Confessionale (a sinistra della navata) e lo Stipo a muro della Sacrestia, entrambi realizzati da Giorgio Frunzi nel 1795.
Il succorpo ipogeo: un viaggio nel tempo
Il succorpo ipogeo, dedicato a Santa Maria delle Grazie, è di epoca precedente alla chiesa superiore e la sua datazione è incerta. Fino alla fine del XIX secolo, sotto il pavimento si trovavano le tombe dell’antica famiglia dei baroni Salmena.
Tra le opere d’arte del succorpo, spicca la tela “Madonna del Carmine tra San Silvestro e San Francesco di Paola” (la prima a destra del succorpo), attribuita a un pittore di cultura fiammingheggiante della fine del XVI – inizi XVII secolo. Di fronte a questo altare si trova la tela della “Madonna del Buon Consiglio”, protettrice degli italo-albanesi, assegnabile a un pittore locale del XVIII secolo.
Sull’altare maggiore si ammira la suggestiva “Madonna delle Grazie” detta anche “della Candelora” (sec. XVI), dal titolo dell’omonima Confraternita che aveva sede nel succorpo.
Un patrimonio da custodire e valorizzare
La chiesa di San Nicola a Morano Calabro, con la sua struttura a due livelli, la sua ricca storia e le sue pregevoli opere d’arte, rappresenta un patrimonio inestimabile della città. Un luogo che invita alla riflessione e alla scoperta, dove arte, storia e devozione si intrecciano in un affascinante connubio. La sua valorizzazione attraverso interventi di restauro e iniziative culturali è fondamentale per preservare questo tesoro per le generazioni future.
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